Torino, Mirafiori, il Deserto

Stamani sono stato a Torino. Ma non in centro, come al solito.

A Mirafiori (e al Lingotto). Mancavo da un po' (tipo un anno).

Forse non sono più abituato o forse è cambiata davvero?

Ho fatto più o meno la strada che facevo ogni giorno per andare a scuola....dalla stazione lingotto a corso tazzoli (con destinazione via Dina)...

E l'ho trovata una città strana. Con una certa bruttezza, la nebbia con l'odore di fiat, le case grigie, le auto ovunque, i palazzoni tra il vetero sovietico e il nordafricano.

Ma la cosa che mi ha colpito di più è stata l'assenza di persone. Il deserto. Le vertrine chiuse, i negozi chiusi. I cartelli vendesi sulle serrande.

Tutta via Podgora era chiusa. Ci saranno 20 negozi. Nessuno sopravvissuto. Nessuno per la strada.

Al bar qualche ex-operaio approvava marchionne, tra un bicchiere di bianco alle 10 di mattina, un aperol e la gazzetta dello sport.

Tanti tamarri con il furgoncino acceso in attesa fuori dal bar. Qualche pensionato un po' malconcio...qualche guappo all'angolo, con le gambe larghe e la sigaretta in bocca.

E' stato un po' come guardarsi allo specchio, tutti i giorni ti vedi "normale", ma poi guardi le vecchie foto e dici "ma che brutto che ero"... un po' lo stesso effetto mi ha fatto Mirafiori.

Ma la cosa più triste, più palesemente cambiata sono i negozi chiusi. E i centri commerciali che continuano ad aprire (in corso traiano aprirà un enorme centro al palazzo del lavoro, un'Esselunga all'angolo con via pio settimo, e c'è storicamente il pam, l'ins e l'a&o a distanza di metri)...