L'italia sta cambiando

Ne ho avuto conferma stamattina. Dopo il viaggio in cui alla radio ho sentito solo dichiarazioni e controdichiarazioni sulla manovra economica di questi giorni, con diritti che vengono cancellati, servizi che vengono privatizzati.

Alla fine ti rendi conto dalle piccole cose che l'italia sta cambiando. Ma non nelle cose che vorresti veder cambiate.

Premessa: io ho un'alta reputazione della sanità pubblica.
Tutte le volte in cui ho avuto bisogno di qualcosa il servizio è stato efficiente, economico, curato.
Forse un po' carente dal punto di vista estetico/alberghiero, ma molto buono nella sostanza.

Stamani ho fatto un esame del sangue, al Mauriziano di Torino.
L'impressione è stata la stessa di sempre: un servizio ragionevole (circa un'ora di coda, senza prenotazione)... stessi visi "torinesi", un po' di vecchietti, tanti tamarri, un professore universitario, delle signore bene, dei sudamericani, ...

Però alcune cose sono cambiate:

  • 66€ per l'esame del sangue. Non ho fatto moltissimi esami nella mia vita, ma avevo sempre pagato qualcosa tipo 10/15 euro. Un prezzo da "servizio pubblico".
    Pagare 66€ è tanto, anche per me, che lavoro, che ho una casa di "semi proprietà" (l'altra parte è dei miei e della banca), che appartengo alla middle class. E' un costo da centro medico privato.
  • Lucia ieri doveva fare una radiografia: 160€... ha valutato di non farla.
    Non oso immaginare chi guadagna meno di noi cosa possa fare. Non si fa più curare? Oppure entra in gioco il solito meccanismo "che chi non paga le tasse è nullatenente e quindi esente?".
  • Un treno da Torino per la Calabria costa 200€! Io ero rimasto alle 50.000L, convertiti in 50€, pochi anni fa. Con 200€ non me lo posso più permettere.
  • Spedire una lettera all'estero 3,7€! - l'ultima volta che ne ho spedita una costava 1200L, 0,6€
     

Però alcune cose NON sono cambiate:

  • All'ingresso dell'ospedale c'erano le solite 4 bidelle, un po' sciatte, un po' sminchie nel darti l'indicazione. Alla fine efficaci... ma forse troppe? Poco formate?
  • Per fare l'esame, a fronte di un'infermiera che ha fatto il prelievo e un analista di laboratorio, ci sono almeno 9 persone "di servizio". 5 segretarie (un po' maleducate con i clienti, un po' scazzate, un po' che litigano tra di loro per i turni), due infermiere "di accoglienza", un impiegato che stampa un foglio e ti manda a fare il prelievo.

Per fare l'esame fai 3 code (accettazione, pre-esecuzione, quasi-esecuzione).
E' probabile che questo sistema sia stato studiato un genio dell'organizzazione (e mo' arrivo io e faccio il saputello su come si organizzano i prelievi in ospedale). Facile che questo sistema organizzativo eviti nel modo più assoluto errori e scambi di nomi... ma magari si può ristudiare in modo più efficiente? Magari si può spostare il numero di persone dall'organizzazione all'esecuzione del lavoro vero?

Solo che rimane il dubbio: cosa facciamo fare alle bidelle sciatte? Che non sanno fare altro? Mica le puoi mettere a fare i prelievi? Le puoi motivare e formare (alle Poste forse un po' l'hanno fatto)...


Per concludere
, temo che il periodo che stiamo affrontando non cambierà la sostanza delle cose che non funzionano in Italia, ma solo la nostra povertà.
Al mio primo impiego io ero "ricco", potevo andare in vacanza senza pensare, fare la spesa alimentare era "trascurabile", mi potevo permettere i servizi pubblici senza pensarci (treni, poste, ospedali, scuole, trasporti).
Ora, dopo 11 anni di lavoro, sono decisamente più povero. Devo riflettere prima di andare a mangiare fuori (anche solo per una birra), prima di prendere un treno, prima di spedire una lettera all'estero, e da domani prima di curarmi.
E la cosa che mi fa più male è che ho appena pagato più del 54% del mio reddito tra tasse e inps.
Un collega svizzero mi diceva che lui paga l'equivalente di uno stipendio all'anno in tasse.
Per la prima volta sono pessimista, leggerò un libro sulla decrescita.

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