(sciocche?) elucubrazioni politiche

Magari a qualcuno tutto questo parrà sciocco e banale ma sono settimane, se non mesi, che monto pian piano.
Non c'è quasi più spazio per la cronaca, sui quotidiani italiani. Anche il calcio, che ci fa diventare "tuttitaliani" inizia a far fatica ad affermarsi sulla carta stampata come un tempo. Gossip? Poco. Cultura? Pari a nulla. Il tutto sostituito da...
...stupida politica. E non perchè la politica lo sia a priori, ma perchè non leggo quasi mai qualcosa di costruttivo, di edificante, di positivo in merito: Tizio ruba, Caio ha organizzato la festa "tema cacca", Sempronio è stato indagato, e poi c'è la processione di parenti-amici-conoscenti arrestati, inquisiti per le scorrettezze più svariate. Scandali, abusi, soprusi.
Oggi ho letto il commento di Eugenio Scalfari su Repubblica. Il titolo "L'alternativa Grillo, catastrofe annunciata".
L'ho letto e mi è venuto da piangere. Perchè non è possibile che la stupidità umana (di chi governa e di chi vota) sia tale da portare un paese sull'orlo dello sfascio. Perchè mi sembra paradossale che pochi si rendano conto che dopo il disastro colossale dovuto alla crisi mondiale e alla rovina causata dal malgoverno attuato sinora in Italia, sia necessario tirarsi su le maniche, fare sacrifici, tagliare ove possibile, proporre scelte oculate che comportano, per forza di cose, dei tagli. Non voglio dire che tutto sia perfetto ora, ma credo sia la strada giusta.
E mi sembra allucinante invece continuare a leggere ogni giorno sui giornali di persone che "non se ne vogliono andare", nonostante le truffe conclamate, nonostante l'evidenza, nonostante tutte le porcherie pubbliche o private ammesse, documentate, esposte agli occhi e al giudizio dei cittadini. Persone che continuano pian piano ad affossare il paese, che agiscono per puro interesse personale, che non vedono oltre che la punta delle loro scarpe.
E mi sembra ancora più allucinante che qualcuno gli dia retta. Che qualcuno possa pensare che non pagare le tasse, che la promessa di un milione di posti di lavoro, che "la ripresa ci sarà con pochissimi sacrifici e nel giro di pochissimi mesi" sia qualcosa di reale e concreto. E' paradossale che ogni volta che sulla scena politica italiana appare un rimbabito qualunque in grado di urlare quattro slogan stupidi ma d'effetto, ci siano frotte di persone pronte a seguire, a compiacere, a regalare (sprecando) il proprio voto in cambio di un utopia.
 
Non è possibile rovinare un paese, non così tanto. Non è possibile abbattere un paese così bello e ricco di potenzialità. Non è possibile (auto)distruggerci.