"e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango"

C'è uno strano (e duro) mestiere da queste parti: lo spazzino. Ad essere onesti, la spazzina perchè quasi tutte sono donne. Fanno tenerezza perchè per lo più non sono giovani e ho scoperto che quasi tutte provengono dall' Uzbekistan: emigrano per venire in Kazakhstan per lavorare.
D'estate indossano un giubbotto catarinfrangente e hanno mani e viso completamente coperto da un telo bianco (per la polvere e il sole), cappellino e occhiali da sole. D'inverno hanno la stessa tenuta ma il telo che copre il viso è una sciarpona di lana. Sembrano mummie occhialute coi visi completamente fasciati di bianco.

Hanno una piccola scopetta e, costantemente piegate, spazzano e raccolgono. Polvere d'estate, acqua e fango in autunno, neve in inverno. Stanno in mezzo alla strada (!) e con una paletta da cucina (!) raccolgono per tutto il giorn, e buttano tutto in un canale di scolo tra la carreggiata e il marciapiede oppure con uno straccetto lavano guard-rail o lampioni. La città è pulita, fanno un ottimo lavoro.

In questi giorni ad Atyrau c'è stata l'"allerta meteo all'incontrario". Nel senso che ha fatto troppo caldo. Lo scorso anno in questi giorni c'erano circa 25 gradi in meno. Si sta sciogliendo tutto. C'è fango ovunque. Ogni volta che esci metti in conto di cambiarti al tuo ritorno. La mia amica è finita in una pozzanghera... fino a metà gamba (ed è stato parecchio divertente, in realtà!). E adesso capisco perchè su Youtube si trovano parecchi filmati titolati "Atyrau, mud city".

Le temperature si abbasseranno di nuovo (dice il servizio meteo). Per il momento, tanta, tantissima gente è al lavoro ad Atyrau.